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QUALE È L’ITER PER LA RIPRESA DELL’ATTIVITÀ SPORTIVA DA PARTE DI UN ATLETA RISULTATO POSITIVO AL COVID?

 

Il “Return to play”, ovvero l’iter da seguire per il ritorno all’attività sportiva dopo avere contratto l’infezione da SARS-CoV-2 precedentemente stabilito dal Ministero della Salute, è stato modificato.

A sancire ufficialmente il cambiamento, in attesa che venga recepito dal Ministero della Salute, è la nuova versione del Protocollo FMSI (Federazione Medico Sportiva Italiana) che, aggiornato in base alle più recenti evidenze medico – scientifiche in relazione alle infezioni di cui sopra, ha superato la norma precedente, che prevedeva uno stop forzato di 30 giorni dal momento della guarigione per tutti i soggetti colpiti da Covid-19, anche quelli asintomatici, posticipando al decorso del periodo in questione tutti gli esami diagnostici necessari alla ripresa dell’attività.

Il nuovo Protocollo FMSI ha ridotto il tempo di attesa:

a 7 giorni dall’avvenuta guarigione da SARS-CoV-2 accertata secondo la normativa vigente per gli atleti sotto i 40 anni, con anamnesi negativa per patologie individuate come fattori di rischio cardiovascolare e che abbiano ricevuto la dose booster, ovvero abbiano completato il ciclo vaccinale primario nei 120 giorni precedenti, ovvero siano guariti da infezione da SARS-CoV-2 nei 120 giorni precedenti;
a 14 giorni per gli atleti sopra i 40 anni, per gli atleti con anamnesi positiva per patologie individuate come fattori di rischio cardiovascolare e per gli atleti che non abbiano ricevuto la dose booster, ovvero non abbiano completato il ciclo vaccinale primario nei 120 giorni precedenti, ovvero non siano guariti da infezione da SARS-CoV-2 nei 120 giorni precedenti.

Per gli atleti d’interesse nazionale che abbiano presentato infezione asintomatica o paucisintomatica o malattia lieve e che comunque non siano ricorsi a ricovero ospedaliero e/o terapie antibiotiche, cortisoniche o epariniche a causa di infezione da SARS-CoV-2, è necessaria l’esecuzione di una visita medica effettuata dallo specialista in Medicina dello Sport integrata obbligatoriamente con gli esami diagnostici indicati nel Protocollo. Tali esami possono essere eseguiti immediatamente dopo l’avvenuta guarigione da SARSCoV-2 accertata secondo la normativa vigente.

Qualora un atleta dilettante intenda, per motivi agonistici di livello nazionale o internazionale, ridurre il periodo intercorrente tra l’avvenuta guarigione e l’esecuzione degli esami, potrà adottare il protocollo valevole per i professionisti.

Acquisita l’idoneità o l’attestazione di “Ritorno all’attività”, l’atleta potrà riprendere gradualmente gli allenamenti e/o l’attività, sotto l’attento controllo del Medico sociale e/o del Responsabile sanitario della società sportiva.

Green Pass Rafforzato NewsRipresa Attività (allenamenti, amichevoli, tornei, gare di campionato);

si evidenzia a tutti i tesserati che le nuove disposizioni governative, a partire dal 10 gennaio 2022 e fino al termine dello stato di emergenza attualmente fissato al 31 marzo 2022, prevedono:

l’obbligo di green pass ‘rafforzato’ – la certificazione che viene rilasciata solo a seguito di vaccinazione o guarigione

– per accedere o usufruire dei seguenti servizi o attività (riguarda quindi utenti di servizi e nel caso dello sport gli atleti) – la capienza degli impianti sportivi, ai quali gli spettatori devono accedere muniti di dispositivo di protezione FFP2, al 50% per impianti all’aperto e al 35% per gli impianti al chiuso.